– Dai muoviti siamo troppo in ritardo!

– Io non vengo, te l’ho detto.

– Amore ma che dici? Tu devi venire, che ti prende?

Mi siedo sul letto, lo guardo negli occhi.

– Guardami, ti rendi conto di quanto sono enorme? Non sono sicura nemmeno di entrare tutta nella sedia!

– Non dire sciocchezze, sei stupenda. Cosa sono tutte queste insicurezze?

– Insicurezze? Sciocchezze? Parla lui, ovvio, non sei tu quello con venti chili in più, le gambe che sembrano due tronchi e la schiena che mi fa un male assurdo!

– Amore, scusami non volevo sminuire tutto questo. Sei bellissima, sempre, con o senza pancia.

– Non ti credo, io… non mi vedo nemmeno i piedi, maledizione! Potrei fare a gara con una mongolfiera, sono grossissima!

– Marta basta ti prego! Siamo in ritardo e tu ti metti a pensare a queste stupidaggini, andiamo!

Non riesco più a trattenermi e scoppio a piangere, un pianto disperato, inconsolabile. Allarmato dalla crisi di nervi che non avrebbe fatto altro che aggravare il ritardo e impietosito dal mio stato, Claudio si inginocchia davanti a me e mi prende il viso tra le mani.

Cambia completamente tono dicendomi: – Amore mio ti prego perdonami, non volevo. Non dovevo esagerare così, non sono veramente arrabbiato ok? Vieni qua, asciugati le lacrime, dai. Vieni con me, guarda.

Smetto leggermente di piangere, tiro su con il naso e mi alzo. Tenendomi per mano mi porta allo specchio.

– Guarda amore mio, sei semplicemente la più bella mongolfiera che esista al mondo!

Scoppio a ridere immediatamente, questi dannati ormoni che mi tolgono ogni briciolo di fermezza.

– Ti rendi conto che tra nemmeno un mese tu non sarai più così enorme, così stanca e noi avremo il nostro meraviglioso bambino. Tra le altre cose, ti amo da morire sai?

Cercando di riacquistare un minimo di contegno, mi concentro sulle sue ultime parole per non riattaccare a piangere. Finalmente andiamo al cinema dove ci aspettano i nostri amici, nessuno commenta la mia goffaggine nel sedermi e io inevitabilmente mi allargo su tutti e due i braccioli. Io e Claudio guardiamo l’intero film tenendoci per mano, la sua vicinanza mi fa rilassare gradualmente.

Più tardi, una volta a letto, non riesco a dormire benché io sia stanca morta.Mille pensieri mi affollano la mente. Claudio accanto a me dorme già da un po’, dopo lo sforzo che ha fatto stasera se lo merita. Prima o poi io e le mie paranoie lo faremo impazzire, povero caro.

Cerco di concentrarmi sul ticchettio monotono della pioggia sul vetro della finestra, niente. Mi avvicino il cuscino da gravidanza, lo sistemo bene sotto la testa e tra le gambe, visto che è l’unica cosa che da sollievo a questo mal di schiena tremendo che mi ritrovo.

Comincio a fantasticare sul nostro bambino… tra poco al posto del mio pancione, ci sarà lui a riempire il cuscino. Mangerà tutto per bene? Riuscirà a dormire facilmente? Andrà bene a scuola o mi farà disperare come faceva mio fratello con nostra madre? Gli piacerà lo sport o sarà un tipo più introverso? Quale università sceglierà? Davanti agli occhi ho tutti gli scenari possibili, viaggio con la fantasia fino al giorno del suo matrimonio… “Calma, stai calma”, mi dico. “Tutto questo lo affronterai con il tempo, passo passosupereremo qualsiasi cosa. Vedrai che il tuo bambino crescerà benissimo, vedrai che anche lui farà crescere te.”

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